Schede botaniche

CALENDULA

 

Nome scientifico

Calendula officinalis L.

Famiglia

Composite
Nome comune Calendola o Fiorrancio

Luogo di origine e diffusione – Probabilmente originaria delle regioni mediterranee, la calendula è diffusa  nell’Europa, nell’Asia Occidentale e nell’africa boreale, molto comune in Italia.

Descrizione – È una pianta erbacea annuale, biennale o perenne, con fusticini eretti o ascendenti, alti fino a 50 cm. Le foglie, intere o sinuato-dentate ai margini, sono obovato-spatolate. I capolini, larghi 3-5 cm, sono di color arancio vivo.

Coltivazione – La calendula cresce nei terreni incolti, nei campi e nelle zone antropizzate, dalla pianura ai 600 metri. La coltivazione viene fatta ponendo a terra i semi in primavera in semenzai provvisti di terriccio leggero. Le piante vengono poi trapiantate in vaso o in piena terra, in luoghi soleggiati. Spesso si dissemina spontaneamente.

Tempo di fioritura – Fiorisce da Giugno a Novembre.

Parti usate – Vengono utilizzate le foglie e i capolini appena sbocciati. La raccolta viene fatta in estate. Si possono usare freschi in cataplasmi o fatti essiccare in stati sottili, evitando di farli annerire. Devono essere conservati al riparo della luce e dell'umidità.

Uso terapeutico - La calendula agisce come antistaminico, emmenagogo, coleretico, antispasmodico, antinfiammatorio, antispasmodico, emolliente, decongestionante. Per uso esterno come lenitivo,  antiarrossante. Idratante e  cicatrizzante.

PREPARAZIONI

Infuso: un cucchiaino di fiori ogni tazza di acqua bollente, lasciare in infusione una decina di minuti, filtrare. 

Olio essenziale: si acquista in erboristeria o in farmacia.

Oleolito: si ottiene facendo macerare i capolini nell'olio.

Decotto: portare a bollore un litro d'acqua, aggiungere 30 g di fiori e foglie, bollire per un quarto d'ora, filtrare e usare a secondo delle necessità.

Cataplasmi o compresse: applicare sulle zone interessate alcune foglie fresche sminuzzate, coprire con garza sterile e lasciare agire per una mezz'ora.

LINGUAGGIO DEI FIORI: considerata una pianta ben augurale significa " La concordia degli spiriti è il bene più prezioso."

ANEDDOTI E CREDENZE: il nome Calendula deriva dal latino calendae, giorno,  che allude al succedersi perpetuo del tempo. Come tutti i fiori gialli o arancioni, era associato al sole. Il fatto che abbassi il capolino al tramonto, era considerato un segno di mestizia, di lutto per la scomparsa del sole  e questa credenza si è trasmessa nella simbologia, che lo vuole simbolo del dolore, della noia e della pena. I messicani  lo considerano il fiore della morte.